Il mito delle città scomparse

I Volsci fondarono nella pianura, diverse città , di cui la tradizione ha riportato i nomi di Suessa Pometia (la cui ubicazione è incerta; forse nell’attuale territorio di Cisterna ) e Satricum (ai confini dell’Agro; nei pressi dell’attuale Borgo Le Ferriere), Ulubrae e Tiberia. Gli studiosi ignorano dove si trovasse l’antica città di Suessa Pometia; diverse localizzazioni ipotetiche sono state proposte soprattutto entro la fascia settentrionale di confine con l’area dei Colli Albani e quella pedemontana lepina (aree di Cisterna, Cori, Ninfa e Sezze); infine non è escluso che possa trattarsi di una denominazione alternativa di un sito abitato conosciuto in epoca romana poi sotto altro nome. In età imperiale, i Romani,  lungo il tratto della  Via Appia che attraversava la palude pontina, fondarono alcuni centri come: Tres Tabernae e Forum Appii, citati negli Atti degli Apostoli (28,15). In queste due città infatti, l’apostolo Paolo si ristorò e fu accolto dalla locale comunità cristiana: la presenza di questa comunità è un segno che le città avevano raggiunto un numero notevole di abitanti.

Lo storico romani Tito Livio riporta la notizia che un tempo sui territori della pianura pontina sorgevano 23 città delle quali non è noto il nome nel la collocazione e delle quali non sono state rinvenute tracce durante i diversi interventi di bonifica.
E’ opinione che tali territori non offrissero le condizioni per costruire insediamenti stabili per via della natura e morfologia pianeggiante del territorio che, in ogni tempo, non assicurava adeguate barriere difensive e condizioni durature per abitare. Le periodiche esondazioni, infatti, mutavano continuamente lo stato del territorio flagelato, inoltre, dalla comparsa della zanzara anofele portatrice della malaria. Infatti risulta, anche nei ricorsi cui la storia ci ha abituato, come le paludi pontine venissero sfruttate e non abitate, per diversi periodi dell’anno, quando le condizoni erano più favorevoli, principalmente per la pesca, la coltivazione di alcune colture, il pascolo del bestiame, la produzione di carbone o la raccolta di legna, la cacciagione ecc.

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