Continua la raccolta di testimonianze da consegnare alla memoria telematica del web circa gli usi, le mode e le tendenze di Pontinia. Pontinia MEMO oltre ad essere un archivio della memoria collettiva che racconta Pontinia attraverso i suoi usi e costumi è anche una sorta di manuale delle istruzioni per viverla meglio e soprattutto comprenderla.
Uno degli usi di Pontinia che si tramanda, ormai, da diverse generazioni è il c.d. “giro del cimitero” sebbene la strada lambisce soltanto per un breve tratto il campo santo per correre lungo l’argine del fiume sisto nel tratto più lungo ma da sempre è chiamato così.
Negli ultimi decenni si è consolidato l’uso di percorrere la strada che conduce al cimitero per praticare running, jogging e footing secondo i vari modi di interpretare la corsa, sia da soli che in gruppo. Tale abitudine ed uso della strada è invalsa grazie alla forma ad anello del piccolo raccordo che lambisce il civico cimitero e dalla totale assenza di traffico delle automobili, presenti solo nei giorni comandati, oltre ad essere scarsamente abitata per un buon tratto il che favorisce tranquillità per sentire meglio la strada ed il proprio corpo immergendosi totalmente nell’attività podistica.
Così il cimitero di Pontinia è più frequentato dai vivi che non dai defunti ai quali un pensiero sarà sempre rivolto dai corridori che si affannano davanti all’ingresso regalando anche una dimensione, per così dire, spirituale alla corsa… contro le calorie.
Il giro del cimitero è diventato ormai una vera e propria unità di misura (1 giro del cimitero di Pontinia equivale a circa 1276 mt) per controllare i progressi nell’allenamento ed i relativi tempi di percorrenza. A Pontinia, infatti, non si dice ho fatto 5 chilometri di corsa ma 4 giri del cimitero!
Il bello che a qualsiasi ora del giorno e del pomeriggio ci trovi sempre qualcuno: chi corre e chi va a trovare i propri cari di tutte le età dal convinto maratoneta attrezzato di tutto punto con tanto di ipod e sensore installato nelle scarpe Nike, a chi cerca di smaltire qualche chilo di troppo, alle persone un po più anziane che passeggiano a ritmo sostenuto con improbabili calzature e tute di fortuna: ma l’importante è fare un po di movimento. Anche il giorno di Santo Stefano, verso l’ora di pranzo, trovi gente che sconta i peccati culinari delle giornate di festa precedenti.
Ma non è stato sempre così. Negli anni 60 la strada del cimitero era un posto ideale per le coppiette ufficiali, e non, per incontrarsi e trovare un po di intimità alla luce… “dei fuochi fatui”; la mattina le tracce delle avventure amorose della notte si trovavano lungo il ciglio della strada e nella scolina che la delimita la strada tappezzata di fazzoletti di carta gettati fuori dai finestrini appannati delle 500 e 600… “un pò giù di carrozzeria” trasformate per l’occasione in un alcova di fortuna.
I ragazzini utilizzavano la strada del cimitero per fumare di nascosto le prime sigarette o fare altre esperienze che richiedevano maggiore discrezione o anche per più oneste pratiche sportive come percorrere l’argine del fiume Sisto che cinge una parte della strada del cimitero con le biciclette, andare a pescare soltanto con un filo perchè un bastone o una canna propriamente detta cioè l’arbusto che cresce rigoglioso sulle sponde dei nostri canali, erano sempre reperibili sul posto insieme a qualche insetto o lumaca per l’esca. I più organizzati portavano il retino per le rane dette anche ranocchie o per le farfalle.
Poi a partire dagli anni 80 e 90 le sere d’estate era d’obbligo, quando l’ora si faceva tarda, percorrere in motorino o in bicicletta ma rigorosamente al buio, la strada del cimitero per provare quel brivido insieme con i compagni di avventura o con le prime ragazzette alle quali si regalava la magia delle luci delle lucciole che si tenevano sul vibrante palmo della mano.
Di seguito un tour virtuale attraverso il servizio street view di Google della strada del cimitero di Pontinia protagonista di questo MEMO e di alcuni dei vostri ricordi che potete aggiungere nei commenti per arricchire questa memoria collettiva di Pontinia.
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