Il monumento del cinquantenario

monumento cinquantenario

monumento cinquantenario

Un opuscolo celebrativo delle manifestazioni del cinquantenario di fondazione della città di Pontinia così recitava:
Questa “ Memoria per la Città” è narrata, col simbolismo delle formelle, nell’interpretazione artistica del pittore-scultore Franco Turco, inserite nella concezione architettonica, progettata dall’ing. Giuliano Mozzagli e con la consulenza storica del Dr. Claudio Galeazzi.

  • La vita in Palude, dove il buttero spinge i bufali nell’acquitrino, tra un volo d’anatre, con la lestra ed il monte Circeo sul fondo, è un omaggio alle leggendarie figure del buttero e del bufalo, caparbie presenze della palude.
  • I tentativi dei Papi, raffigurati in papa Pio VI, il quale sintetizza tutti gli sforzi  effettuati per bonificare questa palude; Sezze, in alto sui monti Lepini, le lestre, il Mausoleo romano di Mesa sulla Via Appia, memorie di presenze storiche in questa terra, circondano il Papa e il suo seguito.
  • La bonifica integrale espressa nei pionieri, curvi al lavoro di canalizzazione in una ardita fuga prospettica del solco tracciato, quale simbolo dell’immane fatica sostenuta per portare le acque verso il mare e dalle quali nasce la nuova realtà, figurata in bassorilievo sull’orizzonte, con le piante di carrubo, le prime case coloniche, il Circeo; ed ancora le fasce frangivento ed i piani della terra redenta.
  • Le due guerre, che hanno sconvolto, ritardato ed interrotto il progetto di bonifica, espresse e raffigurate con un singolare movimento della materia: a sinistra due fanti in atto di tirare un mortaio (1915-1918) e a destra lo sbarco degli “ Alleati” ad Anzio (1944).
  • Il volo verso il futuro dove il germano reale, che simboleggia ed idealizza Pontinia, si libra in un mirabile volo.
Questa comunità civile, orgogliosa della propria origine, che rappresenta l’incontro di diverse culture, fuse in una rappresentanza di vera italianità, assume l’impegno di difendere il prezioso patrimonio materiale, culturale e spirituale che le è stato consegnato e così, come il germano reale, protendere sempre le proprie ali poderose verso spazi di libertà e di conquiste sociali. [tratto dall’opuscolo di inaugurazione del monumento del cinquantenario in onore dei caduti di tutte le guerre ed ai pionieri della bonifica]

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