I territori dell’Agro Pontino sono terre di produzione orto-frutticola d’eccezione che, per via del clima e della tipologia di terreno, consentono la coltivazione, anche in serra, di prodotti di qualità con marchi d’indicazione geografica tipica (IGT) e d’origine controllata (DOC).La produzione del Kiwi latino nel comune di Cisterna di Latina, ad esempio, vede una vivace e florida coltivazione tanto da aver ottenuto la denominazione d’origine controllata (DOC). Carciofi, broccoletti e insalate, alla base d’alcune ricette tipiche locali, sono tra gli ortaggi più ricercati ed apprezzati, ma non mancano zucchine, cavolfiori, melanzane, zucche e patate.
I pomodori, fiore all’occhiello della produzione locale, sono trasformati in pelati e conserve presso una delle fabbriche, di fama nazionale, situate al centro di Pontinia: la Sagest ex Arcobaleno che ha stipulato contratti di fornitura con società di notevole spessore tra cui spicca la multinazionale Heinz (Gruppo Plasmon) ed a livello regionale con l’industria della pasta pugliese «Divella». «Ciumachella», marchio storico della Sagest, contraddistingue i suoi prodotti tipici: pelato, polpa, passata e legumi conosciuti ed apprezzati per il rapporto tra qualità e prezzo. Da rilevare che i pomodori Sagest hanno conquistato il marchio leader nella produzione biologica nell’ambito dell’area euro.
La qualità e la vocazione agricola del territorio sono testimoniate anche dai diversi mercati ortofrutticoli presenti nella provincia: il MOL (mercato ortofrutticolo di Latina) e il MOF (Mercato ortofrutticolo di Fondi). Anche la coltivazione degli alberi da frutto, principalmente prugne, pesche, albicocche, pere, agrumi ma anche uva da tavola e soprattutto fichi sono un vanto di qualità. Di rilievo è la coltivazione delle fragole, del melone e del cocomero altro indiscusso fiore all’occhiello di questi territori baciati dal sole, accarezzati dalla brezza marina e sostenuti da una terra fertile che varia da zona a zona per qualità rendendola adatta a molteplici e variegate colture.
I vitigni e le molteplici cantine sociali presenti sul territorio hanno riscosso, specie negli ultimi anni, apprezzamenti e successi, oltre a riconoscimenti nazionali ed internazionali tra cui diversi marchi DOC e IGT frutto di una tradizione vinicola radicata da sempre nel territorio, come dimostrano la diffusione e l’estensione della coltivazione della vite. Di notevole rilevanza sono le diverse modalità di coltivazione dell’uva che va dalle terrazze, alle pergole fino ai metodi d’ispirazione internazionale che danno vita alle più variegate tipologie di vini: Syrah, Petit Verdot, Merlot, Chardonnay, Viognier, Sauvignon, Cabernet Sauvignon, Sangiovese, Novello e Trebbiano, prodotti oltre che sui Castelli Romani, anche a Cori Sabaudia, San Felice Circeo, Aprilia Latina e Velletri.
A tale produzione si accosta, analogamente, una produzione d’olio d’oliva meno blasonata ma genuina e che si lascia apprezzare.
Il territorio particolarmente favorevole per l’allevamento non solo di bovini, ovini e caprini ma anche e soprattutto di bufale ha portato alla nascita di molteplici caseifici per lo più a conduzione familiare: mozzarelle di varia forma non solo di latte di bufala, ricotte e formaggi freschi sono lavorate artigianalmente e con materie prime derivate direttamente dall’allevamento degli animali in capo alla stessa azienda agricola che coltiva anche i foraggi con i quali sono alimentati gli animali. Una filiera di produzione che contempla, dunque, tutte le fasi di lavorazione per giungere al prodotto finito in capo allo stesso soggetto e sempre sul medesimo territorio. E’ questa una garanzia, di qualità molto apprezzata e ormai rara dove non sono mancati riconoscimenti europei ed internazionali. La vocazione agricola del territorio si riflette dunque nel paesaggio sia naturale che architettonico, nell’indotto e soprattutto nelle cucine dei numerosi ristoranti e trattorie dove sono preparate ricette tipiche con prodotti biologici di stagione e si può assistere anche ad una commistione di tradizioni culinarie uniche nel genere.
Essendo questi luoghi bonificati ed abitati da famiglie provenienti per lo più dal Veneto, dalla Romagna, dalla Ciociaria e dai paesi montani limitrofi ( con i loro usi e costumi tipici che ancora oggi in parte si mantengono) non è insolito, ma assolutamente normale assaggiare ottimi tortellini, pane ferrarese, zuppe di vario genere e polenta. Questo caleidoscopio intrinseco di razze, tradizioni, usi e costumi nel tempo si sono mantenute ma anche fuse tra loro, ed hanno dato origine a nuovi sapori e bellezze che hanno consacrato questa terra a nuova vita.