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L’architettura di Pontinia

Uno studio inedito e specifico sull’architettura e la composizione urbanistica del nucleo di Fondazione di Pontinia per scoprire i canoni del razionalismo e del futurismo che ispirarono la costruzione degli edifici “storici” del comune rurale di Pontinia

Dono della bandiera al comune di Pontinia

Custodia della bandiera donata a Pontinia da Tortona

Custodia della bandiera donata a Pontinia da Tortona

Tortona il 18 Diemre 1935 fu invitata come madrina alla manifestazione di inaugurazione della città di Pontinia, per la sua storia antica e per i suoi eccezionali personaggi. La rappresentanza tortonese era capeggiata dal Podestà di Tortona e dal Vice Presidente della Società Storica Tortonense, unitamente a tre valletti che facevano da scorta al Gonfalone civico ed alla Bandiera nazionale che Tortona aveva ha offerto in dono alla giovane Pontinia.

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Con i pittori nelle paludi Pontine #1

Riportiamo di seguito l’estratto di pertinenza per il territorio di Pontinia di un’interessante studio condotto da Paolo Emilio Trastulli disponibile integralmente qui.

“Il litorale laziale da Passo Oscuro a Terracina era in buona parte caratterizzato dalla presenza di stagni e paludi. Alla destra della foce del Tevere lo sta gno di ponente proseguiva nelle terre paludose di Maccarese, per lo più sottacqua tutto l’anno; sulla sinistra del fiume, nelle vicinanze di Ostia antica , lo stagno di levante nutriva la ricca pineta di Castel Fusano dietro la quale corre fino ad Anzio il lido virgiliano dello sbarco di Enea; da Torre Astura a Terracina la spiaggia segnava il limite occidentale delle Paludi Pontine. Queste occupavano la regione compresa tra il mare e i monti Lepini, attraversata dal lunghissimo rettilineo della via Appia e solcata da rivi, fiumi e canali (Rio Martino; fiumi Sisto, Ufente, Amaseno; Canale delle Volte, per citarne alcuni); dalla tenuta di Conca (tra Cisterna e Torre Astura) fino al lido tra San Felic e e Terracina il paese era coperto dalle macchie di Cisterna e di Terracina. Territorio e paesaggio sembravano usciti dalla creazione ed erano tali da sollecitare ampiamente la fantasia degli artisti, letterati e pittori che fossero. [… omissis…]

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Le paludi pontine: poesia e citazioni

Aleardo Aleardi nel canto “Monte Circello” cita le paludi pontine restituendone una forte immagine poetica. Le Paludi Pontine compongono buona parte dell’Agro Romano; lunghe circa trenta miglia da Cisterna a Terracina; larghe meglio che venticinque da Sezza (Sezze) a Monte Circello (promontorio del Circeo), Secondo Plinio, ivi erano ventitrè città, oltre a innumerevoli ville. Ora la “mal’aria” tiene spopolata quella vasta pianura, la quale in molte parti è feracissima. I soli Sabini e gli Abruzzesi, sfidandone le febbri mortali, ardiscono scendere dai loro rnonti per guadagnarsi un pane colà al tempo della mietitura. La miserabile condizione di que’ mietitori è dipinta energicamente dalla risposta, che mentre io ero a Terracina, mi dicevan data a un viaggiatore. «Come si vive costì?» chiese questi passando. A cui l’Abruzzese: «Signore, si muore.»

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Le risorse della palude pre-bonifica

Lo sfruttamento delle risorse della palude e delle genti appartenenti alle comunità lepine ma – soprattutto – provenienti dalla ciociaria, dall’Abruzzo e dal nord della Campania, davano origine a fenomeni migratori stagionali nei periodi autunnali, invernali e primaverili. La palude, in queste stagioni, vedeva un incremento della presenza umana in quanto le condizioni erano favorevoli alla pratica di diverse attività (vedi riquadro nella pagina) complementari a quelle svolte nelle terre d’orgine. Alla vigilia della stagione estiva quando la zanzara anofele (portatrice della malaria) aveva il suo massimo sviluppo, la palude, tormentata dagli insetti ed attanagliata nella morsa del caldo umido tipico di queste zone, si spopolava nuovamente. Pertanto pochi erano gli abitanti che stabilmente popolavano qeste zone rassegnati a vivere nella miseria  e nell’isolamento dalla civiltà, abitavano in capanne di giunghi c.d. lestre (vedi riquadro nella pagina) talvolta raggruppate in piccoli agglomerati.

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