Continua la “caccia” di pontiniaweb alla ricerca di testimonianze, reperti, documenti per comprendere l’origine della storia e la natura del territorio dove poi fu costruita Pontinia. Il quadro di oggi è opera di Horace Vernet (1789 – 1863) dipinto nel 1833 e rappresenta uno scorcio molto suggestivo delle paludi pontine
illustrando con una tecnica pittorica davvero realistica dettagli della flora e della fauna che popolava le paludi pontine prima della bonifica idraulica integrale restituendo un’immagine, più che fotografica, dell’atmosfera della impenetrabile selva che caratterizzava parte delle paludi pontine. Il titolo dell’opera, tradotto da francese, è “Partenza per la caccia nelle paludi pontine” ed è dipinto con la tecnica ad olio su tela ed è conservato presso la National Gallery of Art (USA). Nel dipinto, infatti, si intravedono i cani da caccia ed almeno due cacciatori intenti a colloquiare nella sosta di ristoro. La luce gioca un ruolo da protagonista in questa tela illuminando soltanto parte della scena, come una sorta di riflettore, proprio in corrispondenza della caduta di un albero, Lo squarcio provocato dalla chioma caduta consente, dunque, alla luce di illuminare l’intricata selva ed il riverbero sul corso d’acqua palustre, sulle foglie del sottobosco ed i tronchi degli alberi è davvero emozionante. Sulla destra in lontananza è possibile scorgere il mare e parte del promontorio del Circeo: icona delle opere relative alle paludi pontine.
Questa testimonianza pittorica ispirata dalle suggestioni delle paludi pontine che l’artista ha vissuto si inserisce nel novero di quelle preziose documentazioni composte da schizzi, diari, appunti dipinti di pittori, artisti, poeti ma anche scienziati che a a partire dal 1800 compivano viaggi in Italia per pellegrinaggi, studi e soggiorni transitando per questi luoghi grazie alla vicinanza con Roma, ed alla via Appia che consentiva di raggiungere Napoli ed il sud della penisola.
La particolarità di questo quadro è che ne esiste un’altra metà dal medesimo titolo realizzato contemporaneamente e raffigurante un’altro scorcio delle paludi pontine.”La “Partenza per la caccia nelle Paludi Pontine”, infatti, è stato solo recentemente riunito con il suo “gemello” che è rimasto sconosciuto fino a tutto il 19° secolo in quanto appartenente ad una collezione privata. “La posizione di partenza per la caccia nelle Paludi Pontine” questo il nome dell’altro dipinto, che è possibile vedere anche nei dettagli nelle immagini sotto riportate, esprime il profondo coinvolgimento dell’artista per la foresta primordiale delle paludi pontine nei pressi di Roma. I suoi paesaggi sublimi raffigurante una natura incontaminata, secondo alcuni, sono stati un’allusione alla rivoluzione francese del 1830. Soltanto dal 2004 il dipinto è visibile presso la NGA dopo essere stato sottoposto ad alcune operazioni di ripulitura.
Il complesso delle opererientrano nella tradzione paesagistica di matrice romantica tipica dei pittori francesi dell’epoca.
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Ott 10, 2010Posted By
Antonio RossiUna proposta per le attività dell’istituendo museo civico di Pontinia in piazza Kenendy potrebbe essere quella di allestire una mostra dei dipinti raffiguranti ed inerenti le paludi Pontine chiedendo in prestito agli altri musei nazionali ed internazionali, di cui pontiniaweb.it è in grado di fornire l’elenco. L’iniziativa di sicuro pregio per la qualità e l’epoca delle opere assumerebbe per il museo di Pontinia un sicuro evento di pregio e forte richiamo per l’univocità dell’iniziativa che consentirebbe per la prima volta di raggrupapre nel luogo dove furono dipinte o ispirate le opere raffiguranti la natura ed i paesaggi delle paludi pontine.