Dal quotidiano il Tempo del 26/03/2009: cancellati i comuni di fondazione in agro pontino

Sono 79 i Comuni d’Italia cancellati con un colpo di spugna. Un abbaglio ma sta di fatto che con la legge n. 9, approvata dal Parlamento il 18 febbraio scorso e pubblicata il 20 febbraio sulla Gazzetta Ufficiale, vengono spazzati decine di Comuni. La legge, voluta dal ministro per la semplificazione, il leghista Roberto Calderoli, si ispira proprio al principio della semplificazione amministrativa e si propone l’intento di cancellare le oltre 30mila leggi ritenute ormai desuete e prodotte dal Regno d’Italia nel periodo che va dal 1861 al 1947. E così sono stati cassati tutti i decreti di istituzione dei Comuni di fondazione, cioè le città nate negli anni ’30 tra cui quelle costruite a seguito della bonifica delle paludi pontine, in provincia di Latina. I Comuni fatti fuori nell’Agro pontino sono: Pontinia, fondata nel 1935, Sabaudia, dello stesso anno, e Aprilia del ’36. Dalla mannaia di Calderoli si salva solo Latina, solo perché, pur essendo abrogato il regio decreto di istituzione del 1932, non è stata abrogata la norma (d.leg. n.270 del 9 aprile 1945) in cui il cambio del nome da Littoria a Latina garantisce l’integrità del Comune. Così anche per la Provincia pontina. Nel Lazio, ne hanno fatto le spese anche i Comuni di Guidonia, istituito nel 1937, e Colleferro, 1935, così come abrogata è la legge del 1946 che prevede il passaggio di alcune frazioni da Comune di Celleno a quello di Viterbo. Cancellati anche Pomezia, Viticuso in provincia di Frosinone e Marcellina. Abrogato anche il decreto regio del 31 dicembre 1870 che approva l’annessione della provincia di Roma al Regno d’Italia. Ma, per intenderci, è stato cassato anche il regio decreto del 1923 con il quale si istituiva il parco nazionale d’Abruzzo e altri 14 Comuni della Sicilia. «Da un punto di vista burocratico e formale l’argomentazione è interessante e andrebbe approfondita – dice Andrea Cantadori del gabinetto del ministro dell’Interno Maroni e sub-commissario del Comune di Aprilia- ma dal punto di vista sostanziale non cambia nulla. Il Comune esiste e produce atti. L’abrogazione del decreto di istituzione di un Comune, non comporta automaticamente la cessazione del Comune stesso come entità». Il Ministero degli Interni sta predisponendo una relazione nella quale chiarisce e corre ai ripari pre sanare l’«equivoco».

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